La profonda scanalatura che parte dagli estrattori posti appena dietro i parafanghi anteriori, citazione della 250 Testarossa degli anni 50, è perfettamente inserita nell’equilibrato mix fra grinta ed eleganza proprio di quest’ultima versione, introdotta nel 2014, della Ferrari California T. Se l’impostazione è quella nota – quindi motore davanti e trazione dietro – molti sono i dettagli inediti, come gli sfoghi aerodinamici nel lungo cofano, lo spoiler e l’estrattore posteriore, o le luci di coda.
Caratteristico di questo modello è il tetto apribile metallico che in 14 secondi si ripiega automaticamente nel cofano posteriore (nel qual caso il baule, peraltro provvisto di botola passante, vede ridursi la capacità da 340 a 240 litri). Raffinatissimo l’abitacolo, che si distingue per la configurazione 2+2, ossia è provvisto di due poltroncine posteriori (che, però, non sono comode per lunghi tragitti).
La lettera T nella denominazione sta per “turbo” ed è riferita al raffinato 3.8 V8 sovralimentato da due compressori con turbine twin scroll. Capace di 560 CV e 575 Nm, assicura prestazioni da supercar (la casa dichiara appena 3,6 secondi nello “0-100”) ma anche una curva d’erogazione davvero estesa, che restituisce un feeling di guida tale da non far rimpiangere il vecchio 4.3 V8 aspirato da 489 CV; il cambio disponibile è il rapidissimo robotizzato a doppia frizione e 7 marce, azionabile anche tramite le lunghe palette al volante. Vera “tigre” fra le curve, la Ferrari California T sa essere anche sorprendentemente comoda ad andature da parata, ovviamente a patto di impostare su Comfort il manettino nel volante anziché tenerlo su Sport (ma non manca la modalità Esc off, riservata ai piloti esperti che vogliono mettersi alla prova in pista).